Vita universitaria

I giovani: “la porzione più preziosa dell’umanità”

La comunità accademica ha celebrato la Festa di San Giovanni Bosco, Patrono dell'università
  1 febbraio 2021

“Siamo qui per ringraziare insieme il Signore per aver donato Don Bosco ai giovani, alla Chiesa e alla società, e per riaffidare alla sua intercessione il compito che con gioia tutti abbiamo assunto: collaborare in forma sempre più condivisa e convergente affinché l’esperienza carismatica di Don Bosco, la sua spiritualità e il suo sistema educativo, diventino laboratorio e proposta culturale, stile relazionale e formativo, apertura di nuovi orizzonti di impegno ecclesiale e sociale”. Queste le parole del Rettore, prof. Mauro Mantovani, che ha introdotto la Messa in occasione della Festa di San Giovanni Bosco, Patrono dell’Università e fondatore della Congregazione Salesiana. 

“Sappiamo bene quanto ce ne sia bisogno – ha aggiunto – specie per i momenti e i cambiamenti che stiamo attraversando: padre e maestro dei giovani, confermaci, sul tuo esempio, come costruttori e seminatori di bene e di speranza”.

La celebrazione è stata presieduta da don Maria Arokiam Kanaga, Superiore della Visitatoria dell’Università. Don Kanaga ha proposto una riflessione sull’importanza che Gesù nutriva per i bambini e ricordava spesso: “Il regno dei cieli appartiene alle persone come questi”.  Come ascoltato nella lettura del Vangelo, questo “straordinario amore di Gesù per i bambini fu probabilmente un riflesso della propria identità e coscienza di essere un figlio in eterno. Gesù è l’eternamente figlio e, generato dal Padre, vive tutta la vita guardando verso di Lui. È un eterno giovane, perché il Padre lo genera eternamente”. La logica del Vangelo capovolge i concetti terreni di grandezza e piccolezza: “Coloro che sono diventati adulti, devono farsi bambini di nuovo, nascere nello Spirito, per poter gridare Abba”

L’omelia volge poi l’attenzione a Don Bosco: “L’art. 11 delle nostre Costituzioni afferma che «Lo spirito salesiano – cioè lo spirito di Don Bosco – trova il suo modello e la sua sorgente nel cuore stesso di Cristo, apostolo del Padre». Don Bosco era e noi siamo più sensibili a certi aspetti della figura del Signore: la gratitudine al Padre per il dono della vocazione divina a tutti gli uomini e la predilezione per i piccoli e poveri”. Don Bosco comprese bene l’atteggiamento di Gesù verso il Padre e verso i bambini e riconobbe che "Gesù aveva fatto della figliolanza il fondamento della sua spiritualità. Questa consapevolezza ha reso la vita di Don Bosco un movimento fortemente unitario verso Dio e verso i giovani. Verso Dio per questa assoluta sensazione di essere un figlio. La sua grande devozione a Maria è espressione di questo sentimento verso Dio. Essendo un grande figlio, divenne anche un grande padre per i giovani. I bambini per lui erano i riflessi più limpidi dell’immagine di Gesù”.

 La spiritualità salesiana “non consiste solo nel lavorare per i giovani, ma nell’essere giovani in spirito” e la missione è unica: “vivere e insegnare ai giovani a conservare la loro giovinezza e la figliolanza spirituale, anche da adulti". Don Kanaga richiama l’art. 1 delle Costituzioni che, citando Don Bosco, descrive i giovani «la porzione più preziosa dell’umanità». Ecco il cuore del sistema preventivo come metodo educativo e stile di vita spirituale. "Questo è il segreto di ogni spiritualità, che ci porta a conoscere e a imitare il Padre, a conoscere e a imitare il Signore Gesù, per conoscere e imitare Don Bosco”.

Una spiritualità da applicare nel mondo politico, nella Chiesa, nelle comunità religiose e nelle nostre famiglie, ovunque, perché – ha concluso don Maria Arokiam Kanaga – “Anche oggi Gesù chiama a sé un bambino e lo pone al centro della nostra attenzione”.

 

È possibile rivedere la celebrazione eucaristica sul canale YouTube della parrocchia.