Da martedì 18 maggio l’Università ha avviato un trattamento endoterapico su 134 alberi di Pinus pinea, i pini della famiglia delle Pinacee molto diffusi sulle coste del Mediterraneo, “polmone verde” del campus e del territorio.
L’intervento, guidato da un team di agronomi, si è reso necessario a causa di un insetto, la “cocciniglia tartaruga” (coccinellide predatore Cryptolaemus montrouzieri), che attacca i pini assorbendo il nutrimento vitale. Questa infestazione, che riguarda Roma e altre regioni d’Italia, genera la formazione di funghi, molto simili alla resina, che ricoprono rami, aghi e vegetazione di una leggera fumaggine, portando all’abbattimento di intere pinete.
L’endoterapia con la quale vengono trattati i pini dell’Università non è invasiva per la pianta o dannosa per l’ambiente circostante: il liquido insetticida, approvato dal Ministero della Salute, viene iniettato direttamente nel tronco ed entra in circolo rinvigorendo l’albero; il foro creato nella corteccia viene chiuso con un tappo in amido di mais, che viene assorbito dall’organismo con la cicatrizzazione.
Un intervento a tutela dell’ambiente per prenderci cura della nostra “casa comune” e mettere in pratica le indicazioni della Laudato sì, proprio nella settimana in cui si celebra il suo sesto anniversario.