Per la prestigiosa collana di commentari biblici "Nuovissima Versione della Bibbia dai Testi Antichi" dell'editrice San Paolo, è uscito il commento del prof. Benzi al Libro di Osea, con introduzione, note filologiche e testo ebraico a fronte. Il libro di Osea è considerato dalla maggioranza degli studiosi il più antico – dopo quello di Amos – dei così detti profeti posteriori (o profeti scrittori). Esso, in tutti i testimoni antichi, appare come il testo di apertura del Rotolo dei Dodici profeti minori e la quasi totalità degli studiosi che si sono occupati della redazione dei Dodici, annovera Osea (con Amos, Michea e Sofonia) nel primissimo strato redazionale . Nella struttura del Rotolo dei Dodici è ravvisabile un certo principio cronologico (dall’VIII secolo in giù) ed anche un principio geografico (da Nord a Sud) Osea, sia nel testo masoretico, sia nella LXX, è posto come primo testo. Non può inoltre sfuggire che Isaia ed Osea – rispettivamente i primi libri delle raccolte dei profeti maggiori e minori – portano nel loro nome la radice ebraica yš‘ «salvare», e inoltre che Os 1,1 e Is 1,1 citano gli stessi re di Giuda: Uzzia, Iotam, Acaz, Ezechia . Questa particolare posizione di Osea, non può non avere un influsso anche sulla sua interpretazione, sia che si segua una metodologia di analisi diacronica (lo sviluppo redazionale del libro – e del Rotolo dei Dodici) ed ancor più se si segue una metodologia sincronica (analisi dello stadio finale del libro e del Rotolo). Questo commentario si caratterizza per l'utilizzo della metodologia retorica per individuare le sezioni e le sequenze in cui il Libro di Osea è suddiviso.
G. Benzi, Osea. Introduzione, traduzione e commento, San Paolo 2018
24 ottobre 2018