Nella collana "Studi e Strumenti" del Centro Studi Don Bosco è apparso un accurato studio del prof. Wim Maria Etienne Collinsulla predicazione del teologo Giovanni Borel (1801-1873) agli allievi del Collegio maggiore di San Francesco da Paola di Torino tra 1829 e 1844:
Wim Collin, Buoni cristiani e virtuosi cittadini. La predicazione di Giovanni Borel agli allievi della scuola sabauda nella Torino della Restaurazione, Roma, LAS 2024, 237 p. (= Studi e Strumenti, 11).
Il teologo Borel è stato una figura importante del mondo ecclesiastico torinese dell'Ottocento, rappresentante di spicco di quel singolare modello di prete che stava emergendo nei primi decenni del secolo e che ispirò una schiera di sacerdoti sensibili alle urgenze sociali ed educative del tempo. È noto il ruolo da lui svolto nelle istituzioni fondate dalla marchesa Giulia Falletti di Barolo e il determinante sostegno offerto alla nascente opera di don Bosco dal 1844 in poi. Meno conosciuta è l'attività da lui svolta tra 1829 e 1844 come direttore spirituale del Collegio maggiore di San Francesco da Paola, una delle principali scuole di Torino in cui si formarono le élites della capitale sabauda.
Con la riforma della scuola voluta dal re Carlo Felice nel 1822, al direttore spirituale era affidato un ruolo determinante, a motivo dell'importanza attribuita alla religione nella formazione degli allievi. A lui era affidata la celebrazione quotidiana della messa per gli allievi, la catechesi, la predicazione domenicale (omelie mattutine e istruzioni pomeridiane) e l'amministrazione dei sacramenti nella "congregazione" della scuola.
La biblioteca del Centro Studi Don Bosco conserva circa 80 manoscritti autografi del Borel (omelie e istruzioni religiose), risalenti agli anni del suo servizio presso il Collegio di San Francesco da Paola. Il volume è frutto di un'attenta analisi di questi materiali e della loro contestualizzazione, allo scopo di evidenziare i tratti salienti del modello formativo proposto dal direttore spirituale ai suoi allievi.